Biografia ragionata
Da subito innamorato (felicemente ricambiato) della parola poetica ho partecipato ai sogni e agli svolgimenti della poesia sperimentale, prendendo poi parte alle ricerche verbo-formali della poesia visuale e visiva. Nel tempo ho dato vita a opere composte di parole, segni, forme simboliche, nell'alveo e nell'ombra di un'arte evocativa e sacrale, capace di condurci alle radici di tutto quello che siamo, in noi e oltre noi. Un percorso svolto attraverso linguaggi e discipline diverse, sospensioni e ritorni, ma in un identico e costante sentimento, verso una stessa meta, o uno stesso ritorno.
Arturo Lini è nato a Volterra (PI) nel 1948, in piazza dei Priori, una delle più belle medievali piazze italiane. Successivamente la famiglia si sposta in Versilia, a Stiava, vicino a Viareggio. Frequenta l'Istituto Magistrale Paladini di Lucca e successivamente si diploma come grafico pubblicitario presso la Scuola Accademia di Roma. I primi interessi sono per la poesia, sbocciati e coltivati nelle formulazioni di una poesia d'avanguardia: dai Novissimi a Tel Quel, dal Verri al Gruppo 63. Nel 1976 stampa la raccolta La realtà è un colore presso la tipografia La Darsena, di Viareggio (LU). Nello stesso anno si trasferisce a Firenze nel popolare quartiere di Santa Croce, dove vive con la compagna Donatella Michetti.
Anni Ottanta
Nel 1983 pubblica Opera Prima, la sua seconda raccolta poetica per Miano Editore, Milano, libro finalista nel Premio Biella 1984. Nell'anno successivo è inserito nell'antologia La poesia contemporanea, scrittori italiani del II dopoguerra, a cura di Bruno Maier, edizioni Miano, Milano, e sempre nel 1985 in Trame della parola, la nuova poesia anni ‘80, ed. Tracce, Pescara, a cura di Antonio Spagnuolo. All'inizio di quegli anni si avvicina alla poesia visiva caratterizzandosi subito per un percorso autonomo rispetto alle elaborazioni del gruppo fiorentino di Pignotti e Miccini e cominciando a praticare quelle composizioni visuali che lo condurranno alla prima mostra personale nel 1983 presso il Centro Espositivo di Villa Gori in Versilia. Negli anni successivi torna a vivere in Versilia, a Viareggio apre uno studio nella stessa palazzina che ospita il pittore Giancarlo Vaccarezza. Insieme fondano la ViareggioArte, dando vita a una intensa stagione di appuntamenti espositivi, incontri letterari e altre attività: dalla partecipazione all'Expo A rte di Bari nel 1988 e 1989 alle letture di poesia tenute nello stesso studio da poeti e amici, quali Francesco Belluomini e Dino Carlesi. Nel 1988 espone alla galleria del Vicolo Quartirolo, Bologna, mostra personale, Poesia Visiva & altre cose con testo in catalogo di Dino Carlesi. In questo periodo nascono i Nero Privato, una serie di dipinti realizzati tra il 1986 e il 1989. Si tratta di opere al nero, con un quadrato nero e centrale che si stacca dal più ampio nero che lo circonda.
Anni Novanta
Ora sulle superfici alle parole cominciano ad alternarsi forme geometriche che quasi si confondono negli impasti materici che le accolgono, forme che accennano a un universo simbolico, universale: nascono le Sumbola, le Partiture, opere che incarnano il desiderio di un'arte evocativa, primitiva, capace di condurci alle sue forme primordiali ed essenziali. Partecipa pure alla realizzazione di alcune manifestazioni culturali quali il Premio Letterario Massarosa, nell'organizzazione dell'associazione Free Time, che premierà nel 1991 Alessandro Baricco per Castelli di rabbia sua opera prima. Nel 1993 è invitato da Tommaso Paloscia alla XX edizione del Premio Sulmona, Palazzo dell'Annunziata, Sulmona (AQ). Sempre in quegli anni partecipa alla redazione di Sinopia, rivista culturale versiliese diretta da Serafino Beconi, dove pubblica nel 1994, per il Poeta di Sinopia, alcune poesie illustrate da Tista Meschi. Sempre nel 1994 espone alla galleria Mentana di Firenze: Culture stratificate, mostra personale con testi in catalogo di Tommaso Paloscia e Dino Carlesi. Nel 1996 è alla Galleria Comunale di Volterra (PI) per Le Forme della memoria, mostra personale con testo in catalogo di Nicola Micieli. Nel luglio 1998 al Palazzo Mediceo di Seravezza (LU) per I simboli dell'io, mostra personale con testo di presentazione su pieghevole di Paolo Emilio Antognoli.
In quegli anni nascono i Paesaggi: uno spazio diviso in più parti poi ricomposto nell'armonia della superficie dove i colori si affiancano ad alcune lettere alfabetiche o parole, nella visione di un paesaggio sensibile alle suggestioni naturali come all'opera dell'uomo. Nel 1998 pubblica in edizione d'autore una plaquette poetica Appena Stella che ospitata su alcune riviste letterarie - quali Paragone nell'edizione del febbraio/aprile di quell'anno - lo consacrerà una delle più belle voci poetiche nel panorama nazionale. Nel maggio 1999 partecipa a Mostra di Arte Sacra Moderna, presso la Galleria Comunale di Palazzo dei Priori a Volterra, con catalogo a cura della Curia Vescovile della stessa cittadina.
Il nuovo secolo
Il nuovo secolo si apre con la nascita della prima figlia Silvia Sophia alla quale seguirà due anni dopo Susanna. La nascita delle figlie lo conduce ora stabilmente in Versilia dove vive, insieme a Stefania Mazzanti, nella casa paterna di campagna, più ampia e agevole alla sua nuova vita. Nel maggio di quest'anno partecipa a Sacrosanto, il sacro nell'arte contemporanea, a cura della Galleria Sala 1 e Galleria d'Arte Moderna e contemporanea di Roma. Nel dicembre è nel Chiostro di Sant'Agostino a Pietrasanta (LU) per I Luoghi dell'Annunciazione, mostra personale con testi in catalogo del poeta milanese Giancarlo Majorino e di Nicola Micieli, dove, lungo i quattro lati del chiostro installa quattro dipinti di uguale forma quadrata che volgono, nell'ultima stazione, a uno specchio incastonato al centro di un quadro dove il volto riflesso di chi posa davanti all'opera indica il fine e il limite di ogni espressione e ricerca artistica. Esposizione in concomitanza a un'altra che si svolge presso la galleria Kontraste di Pietrasanta dove presenta opere di poesia visuale.
Nel 2003 progetta un sito dedicato all'arte digitale, Poesianet, ancora attivo tra le poche voci dedicate in Italia a questo settore artistico. Nell'estate 2005 allestisce una mostra personale, I due lati della navata, all'interno di una antica sala rettangolare posta nel cuore di Firenze all'ombra della basilica di Santa Croce, l'OE Club, ora adibita a spazio culturale, dove colloca, sui due lati longitudinali e all'interno di rettangolari nicchie, otto opere, quattro per lato, riconducibili a una simbologia primitiva e religiosa, come stazioni di una contemporanea Via Crucis.
Nel 2006, dietro accordo con la casa editrice Caleidoscopio e il fotografo Amerigo Pelosini, scrive alcuni volumi dedicati all'ambiente versiliese: Massarosa terra di Versilia, quindi Il lago di Massaciuccoli e le terre umide e successivamente Il pontile del Lido realizzato in collaborazione con lo studio fotografico FotOne. Sempre in quegli anni partecipa alla vita di BAU, associazione culturale con sede a Viareggio (LU), con alcuni progetti che avranno luogo nella cittadina versiliese. Tra questi Shelley il cuore e l'ombra viva, nel 2006: una manifestazione per ricordare il poeta inglese alla quale partecipa con un leggio, sul quale è impresso il testo di Love's Philosophy poesia dello stesso Shelley, posto al termine di un percorso segnato da mazzi di rose rosse protese al cielo, che partendo dai viali a mare approdava sulla battima della spiaggia dove la tradizione narra sia stato rinvenuto il mortale corpo del poeta inglese; manifestazione accompagnata da un volume-catalogo che ne documenta l'intero svolgimento e propone nuove riflessioni sulla poetica di Shelley, a cura redazionale di Giancarlo Micheli, mentre nell'estate 2008 con Poesia per le strade, testo poetico impresso su abiti disegnati dalla stilista Veronica Marchetti, prende parte a I luoghi dell'utopia, lo stato dell'arte in divenire, rassegna svoltasi a Villa Borbone, con opere di autori italiani e internazionali ispirate al tema dell’utopia.
Sempre nel 2008, presso il Museo della Carale, Ivrea (TO), partecipa a La Parola mostra il suo corpo, forme della verbovisualità contemporanea, a cura e catalogo di Adriano Accattino, con testi di Baroni, Ferri, Fontana, Giuranna, Brunati Urani, Pellegrino, Simonetti. Nell'agosto 2009, a Palazzo Paolina, Viareggio (LU), partecipa a Klang! suoni contemporanei, rassegna multimediale a cura di Vittore Baroni, con l'opera Il suono delle parole, installazione tipografico-musicale composta di un tavolinetto a forma di pianoforte sul quale posa una macchina da scrivere, i cui tasti, quando premuti, vanno a battere contro un campanello a forma di sfera. Installazione accompagnata da una poesia composta per l'occasione dal titolo "Il suono delle parole": Mi arrivano di te parole / Un frastuono / Come un suono di campanelli / Che un Altrove annuncia. Nel settembre dello stesso anno è invitato alla quarta edizione del Poesiafestival di Modena. Nel 2009 è inserito in Storia dell'arte italiana del '900. Generazione anni Quaranta, II, di Giorgio Di Genova, Bora Edizioni, Bologna.
Il nuovo decennio
Nel maggio 2010 alla galleria Il Gabbiano, La Spezia, partecipa a Facciamo finta il gioco di Alice, 61 artisti internazionali rivisitano l'immaginario senza tempo di Lewis Carroll, a cura di Vittore Baroni, catalogo-poster progettato da Gumdesign, testi di Duccio Dogheria, Luigi Lazzerini, Maria Mancini. Nell'ottobre dello stesso anno espone alla galleria libreria Derbylius di Milano per BauArt 1: cinque fotografie che vanno a formare la serie fotografica Photo souvenir. Nel 2011 partecipa a Ecoimmagini e bioscritture con cinque opere su carta incentrate sul rapporto tra natura e scrittura, dal titolo Variazioni, nell'ambito del Festivalfilosofia di Modena, mostra allestita al Palazzo dei Musei a cura della Biblioteca civica d'arte Luigi Poletti. Nel 2012, nascono le attuali composizioni, Triadi, Oggetti rituali, Simboli, Volterra, opere che continuando una vocazione simbolica sono ora caratterizzate dalla eterogeneità dei mezzi espressivi e dei materiali usati: elementi naturali, inserti di metallo, oggetti levigati e consunti dal tempo che combinandosi ai colori acrilici, smalti, terre, danno vita a ieratici assemblage, contemporanee stele o specchi di lontane divinità.
Ugualmente continua l'appassionata ricerca sull'uso della parola poetica in uno spazio visivo: nel 2016 è inserito nelle pagine di Visual Poetry in Europe, a cura di Luciano Benetton, Sarenco, Jan De Vree, catalogo che va a comporre quel particolare mosaico sull'arte contemporanea che è Imago Mundi.
Nel 2017 progetta presso il parco del podere Lovolio, a Bozzano (LU), La valigia del musicista, una scultura-installazione in marmo che nella parte anteriore accenna una chitarra e in quella posteriore la tastiera di un pianoforte per concludersi in alto in uno specchio, di forma triangolare, dove si specchiano le nuvole, e gli angeli che passano: la musica, e più in generale l'arte, che si fa specchio del cielo. Sulla base della scultura sono riportati alcuni versi tratti da Brindisi (Salut) di Mallarmé, poesia composta nel 1893: "[...] solitudine, stella, scogliera / a tutto quello che valse / il bianco affanno della nostra vela". La poesia, come del resto la stessa opera in marmo, vuole essere un omaggio a quanti, musicisti o meno, intendono e trascorrono la propria vita come un viaggio, sulle orme dell'idea o del sogno che li guida. Nel 2018, presso l'Archimuseo Adriano Accattino di Ivrea (TO), partecipa a Forme e Transforme. Esposizione internazionale di poesia visiva e asemic writing, a cura di Adriano Accattino, Francesco Aprile, Cristiano Caggiula, mostra accompagnata da un catalogo digitale in collaborazione con la rivista Utsanga.
Nel dicembre dello stesso fino all'aprile 2019, all'interno di Imago Mundi, è presente a Poetic Boom Boom, presso le Gallerie delle Prigioni, Treviso, rassegna internazionale di poesia visiva a cura della Fondazione Benetton. Nel maggio di quest'ultimo anno è tra i promotori di Dis/somiglianze, presso il centro espositivo La Brilla, Massarosa (LU), rassegna di arte contemporanea contro ogni forma di razzismo, catalogo a cura della Fondazione Pomara Scibetta Arte Bellezza Cultura, rassegna alla quale partecipa con Lo stesso cielo.
Gli anni Venti
Gli anni Venti esordiscono nel segno delle lettere: nel 2022 viene pubblicato Le vecchie signore del lago. Le bilance e il lago di Massaciuccoli, testi di Arturo Lini, foto di Amerigo Pelosini, ed. Fondazione Pomara Scibetta Arte Bellezza Cultura, Milano. Volume dedicato alle bilance, cioè i capanni da pesca, presenti sul lago e lungo i canali del Massaciuccoli, con le loro incredibili strutture fatte con materiali di recupero, testimonianza di un'arte popolare connubio tra creatività e artigianalita. Nello stesso anno viene pubblicato Per stare bene bastava un gettone in tasca, foto testimonianze del passato raccolte da Renzo Remedi, per le Grafiche Ancora, Viareggio, con testi di Arturo Lini. Nel giugno 2024 programma Poesie Astratte & Altre Cose, mostra personale presso la saletta espositiva del Caffé Così Com'è, a Viareggio (LU).