Estate Massarosese - I° Mostra Nazionale di pittura, tenuta presso il teatro Modernissimo di Massarosa nell'agosto 1990, a cura di Dino Carlesi. Nell'organizzazione "Free Time", con patrocinio della Provincia di Lucca e Comune di Massarosa.
Artisti partecipanti: Luca Alinari - Ernesto Altemura - Giandomenico Arcabasso - Luciano Bastianelli - Serafino Beconi - Gianni Bertini -Gianfranco Biagini - Marco Bianchi - Bruno Cavallini -Emanuela Cavallini - Silvano Cei - Angelo Giovanni Ciucci- Raffaello Di Vecchio - Alfredo Fabbri - Danilo Fusi - Andrea Gabbriellini - Deli Gennai - Vasco Giannini – Marco Gondoli - Giulio Greco - Paolo Lapi - Arturo Lini - Ivo Lombardi - Riccardo Luchini - Ugo Maffi - Guglielmo Malato -Francesco Martera - Romano Masoni - Francesco Musante -Gualtiero Nativi - Bruno Paoli - Piero Paoli - Eugenio Pardini - Gianfranco Pogni - Antonio Possenti - Arturo Puliti -Anna Sanesi - Renato Santini - Remo Squillantini - Giancarlo Gognoni - Francesco Vaccarone.
Così presentava in catalogo la mia opera Antonella Malfatti. "Arturo Lini è nato a Volterra (Pisa) nel 1948. Oltre che di pittura si occupa di poesia, cercando di unire le due diverse esperienze, quella della parola scritta e quella dell'immagine, in una stessa espressione artistica. Nel 1983 ha pubblicato la raccolta di poesie “Opera Prima”. Vive e lavora a Stiava (Lucca).
In alcuni lavori si può rintracciare una matrice più marcatamente concettuale, il linguaggio viene ricercato e utilizzato depurato da ogni connotazione espressiva. Diversamente avviene nelle esperienze in cui all'oggetto ridotto ad una superfice monocroma o bicroma si sovrappongono delle descrizioni linguistiche che ci invitano ad immaginarlo e a sognarlo. Il reale è più vasto del fisicamente verificabile; l'immaginazione e il sogno sono altrettante modalità per raggiungerlo. Questo uso del linguaggio tende a mettere in moto una situazione interpretativa da parte del lettore, ed inoltre è ben lontano dallo svalutarne la sua portata suggestiva che, anzi, viene esaltata e dilatata proprio in dipendenza dell’assottigliamento dell'oggetto. L'associazione di segni linguistici e di elementi grafico-pittorici si dimostra, nel caso del Lini, il mezzo più adatto alla rappresentazione e comunicazione delle proprie idee, dei propri pensieri, delle proprie emozioni. Poco importa se a volte predomina il segno pittorico o più semplicemente la visualità e qualche altra ha il sopravvento la parola con il suo potere evocativo e suggestivo. Quello che mi preme mettere in rilievo è soprattutto la “vitalità” di questo pittore, l’esigenza di “poesia”. Il discorso non riguarda più la pittura o la poesia ma riguarda “tutto”, cioé il modo di gestire e comunicare la propria creatività."