Exil

Exil

Nel 1994 il poeta genovese Luciano Roncalli mi chiese se poteva utilizzare una mia incisione, Lontananza dell'io, per la copertina di un suo prossimo libro di poesia, Exil. Acconsentii contento di poter in qualche modo collaborare alla sua pubblicazione. Conoscevo Luciano dalla sua partecipazione al Premio Massarosa poesia del 1991, gestito dall'associazione Caleidoscopio, che lui era andato a vincere, insieme a Vittorio Buffoni con una delicata raccolta Versi a matita. Oltre le sue doti di poeta ricordo la profonda nobiltà d'animo che lo abitava: un autentico gentiluomo del quale qui pubblico la presentazione tratta da questa sua raccolta.

"Luciano Roncalli, nato a Castel di Lama, provincia di Ascoli Piceno vive a Genova dove esercita la professione di chirurgo. Libero docente di Clinica Ortopedica all'Università di Genova è autore di numerose pubblicazioni scientifiche e di un trattato di Tecnica Chirurgica Ortopedica. Per quanto riguarda la letteratura, pur vivendo relativamente appartato, è stato sempre partecipe del travaglio formale della Poesia Italiana dal dopoguerra ad oggi. Infatti il suo nome compare nel Comitato di Redazione di riviste come "La Strada" (Roma), "Diogene" (Genova), "Resine" (Genova).
Sue opere fondamentali sono i poemetti: "Equazioni" e “Dio non gioca ai dadi" apparsi rispettivamente nel 1969 e nel 1971 sulla rivista genovese "Proposte" ma mai raccolti in un unico volume: "Da! Turbine Sotterra", primo libro in undici canti di un Poema "in progress" edito da Vanni Scheiwiller (Milano 1978); "L'incendio e la quiete" con poesie d'amore (ed. Sabatelli, Savona 1988).
Nel 1991: “Versi a matita" (ed. Ibiskos) e "Sempre una stazione" (ed. Genesi). Premi recenti Massarosa 1990, Ennio Flaiano 1992, Libero de Libero 1994. Luciano Roncalli è presente in diverse antologie di Poesia del '900. Tra gli altri hanno scritto sulla sua opera: Umberto Albini, Giorgio Barberi-Squarotti, G. Bertone, Francesco De Nicola, Vico Faggi, C. Garelli, Franco Matacotta, D. G. Martini, Nicola Palumbo, Stefano Verdino, Cesare Vivaldi."